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Bard: la replica di Google a ChatGPT

Bard: la replica di Google a ChatGPT

Nel corso degli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata una parte sempre più importante della nostra vita quotidiana, dalle chatbot ai sistemi di riconoscimento vocale, e la competizione per sviluppare i modelli più avanzati è sempre più intensa. In questo scenario, Bard è la risposta di Google a Chat GPT, il modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI.

Google ha rilasciato Bard, il suo nuovo servizio di intelligenza artificiale, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle risposte fornite agli utenti attraverso un maggiore scambio di informazioni. Bard è stato creato in risposta all’arrivo di ChatGPT, sviluppato da OpenAI e Microsoft, che ha attirato molta attenzione da parte del pubblico. Google, quindi, all’inizio di febbraio aveva già annunciato la creazione di Bard per mantenere il passo con la concorrenza nel settore dell’IA, per poi lanciarla ufficialmente nei giorni scorsi. 

La chatbox, per ora, è disponibile solo a un numero limitato di utenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. L’accesso di queste prime persone permetterà a Google di ricevere dei feedback per poi sistemare eventuali problematiche e perfezionare la tecnologia. 

Bard vs ChatGPT

Sia OpenAI che Google ammettono che i loro chatbot non sono sempre perfetti e possono commettere errori o dare risposte imprecise. Questa cosa accomuna i due servizi di IA, ma ci sono alcune differenze tra le funzionalità di ChatGPT e Bard.

In termini di codifica, ChatGPT è conosciuto per la sua capacità di creare un codice complesso e di eseguire il debug del codice stesso che, secondo uno studio condotto e pubblicato da ricercatori dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza e dell’University College di Londra, “è competitivo con i comuni approcci di deep learning” e ha prodotto risultati “notevolmente migliori” rispetto alle procedure standard di riparazione dei programmi. In Bard questa funzione non è ancora disponibile tuttavia, è giusto sottolineare che il chatbot di Google è in una prima fase della sua vita quindi sta ancora imparando il codice.

Per quanto riguarda le conversazioni, secondo OpenAI, ChatGPT può ricordare quello che è stato detto nelle precedenti conversazioni. È anche vero che il bot è in grado di memorizzare solo fino a 3.000 parole e non utilizza le chat passate per formare le risposte. Google invece ha dichiarato che la capacità di Bard di ricordare è volutamente limitata per ora, ma crescerà nel tempo.

Un’altra differenza significativa tra i due è che LaMDA di Bard può ottenere le risposte da Internet, fornendo così le informazioni più recenti e aggiornate, mentre ChatGPT funziona con il Generative Pre-training Transformer-4 (GPT-4) e tutti gli output derivano dalla sua base di conoscenze che è limitata agli eventi fino al 2021 quindi fornisce risposte non aggiornate. 

ChatGPT è in grado di comunicare in diverse lingue, ma la lingua principale e quella in cui ha la competenza più elevata è l’inglese. Tuttavia, è in grado di comprendere anche altre lingue come spagnolo, francese, arabo, mandarino, italiano, giapponese e coreano. Bard, invece, può parlare solo in inglese.

Infine, Bard crea più varianti di ogni richiesta, chiamate bozze, consentendo agli utenti di scegliere la risposta migliore, mentre ChatGPT fornisce un unico riscontro alle domande.

Ad oggi, Bard non è ancora disponibile in tutto il mondo, ma le premesse sono molto buone. La competizione tra le grandi aziende nel mondo della digitalizzazione è già iniziata e ci sarà presto una corsa alla creazione di nuove tecnologie di intelligenza artificiale, e non si sa ancora quale modello avrà la meglio. Non resta che aspettare, testare e adottare queste tecnologie in modo etico e trasparente.

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